OASI PALUDE DI CASALBELTRAME
Situata in prossimità dei comuni di Biandrate, Casalbeltrame (da cui prende il nome) e Casalino, in posizione strategica tra i fiumi Ticino e Sesia, la Riserva Naturale di Casalbeltrame, fin dal 1983 rientra nelle aree protette e tutelate dall’istituzione del Parco naturale delle Lame del Sesia.
La vera e propria palude – Classificata quale “Riserva Naturale Speciale" - occupa una superficie di circa 10 ettari di zona umida, con un ampio specchio d’acqua diviso in due zona principali, sul quale si affaccia un piccolo bosco; una ulteriore fascia alberata ed una recinzione, delimitano la Palude dalle confinanti aree coltivate a risaia, le quali costituiscono una sorta di estensione della predetta area protetta, in particolare per le numerose specie di ardeidi ed altri uccelli, dalle quali traggono sostentamento durante tutto l’anno (per gli esemplari stanziali) o per rifocillarsi durante i periodi di passo.
La fascia di territorio circostante, con un estensione di circa 630 ettari – classificata come “Riserva Naturale Orientata” – è principalmente destinata alla coltivazione del riso e funge da filtro con i centri abitati e comunque da zone con maggior incidenza antropica.
L’Oasi è aperta al pubblico (ingresso gratuito) nelle giornate di Sabato e Domenica, dalle ore 8:00 alle ore 12:00, per tutta la primavera fino all’autunno, con una chiusura invernale.
I periodi di apertura e chiusura possono essere soggetti a variazione; conviene pertanto a tal proposito, prima di partire per la visita all’Oasi, effettuare una chiamata all’Ente Parco Lame del Sesia, di cui vengono riportati di seguito i recapiti:
PARCO LAME DEL SESIA
Via XX settembre,12 – 13030 Albano Vercellese (Vc)
Tel. 0161.73112 - 0161.73393 – Fax 0161.73311
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In prossimità del cancello d’ingresso (l’intera Riserva Naturale Speciale è delimitata da una recinzione e/o da fossati), si trova una prima costruzione, nella quale è possibile visionare alcuni cartelli esplicativi sulle attività che si svolgono all’interno dell’Oasi, oltre a poter lasciare “traccia del proprio passaggio”, apponendo la firma su di un taccuino. E’ inoltre presente anche un piccolo specchio d’acqua, dedicato agli anfibi ed alle libellule, debitamente circondato da una staccionata, per poterne osservare gli ospiti in tutta sicurezza (anche se spesso la presenza di una eccessiva crescita delle piante ne limita l’osservazione). Vari percorsi pedonali, consentono di raggiungere agevolmente le altre strutture presenti all’interno dell’Oasi.
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Percorrendo il vialetto di sinistra (fruibile anche da persone con disabilità motorie e da carrozzine per bimbi – ed ancora in fase di ultimazione), si giunge all’osservatorio principale, situato al centro dell’Oasi e costituito da un fabbricato a due piani. La posizione strategica dell’osservatorio, consente di poter osservare la vera e propria Palude in tutta la sua estensione; Le finestre del locale posto al piano rialzato (apribili con movimento basculante), consentono, oltre all’osservazione delle eventuali specie presenti di uccelli, anche di effettuare delle fotografie (la posizione di ripresa abbastanza alta non è certo quella ideale dal punto di vista fotografico, più adatta al vero e proprio birdwatching – tanto da far meritare all’Oasi il riconoscimento nel 2009 da parte dell’EBN Italia quale “miglior oasi per il birdwatching”).
Dalle finestre che si affacciano verso Nord, è possibile ammirare la parte alta della Palude, dove le acque meno profonde, solitamente richiamano diversi esemplari di Garzetta dal ciuffo (Egretta garzetta) e non di rado anche qualche coppia di Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus), specie in periodo riproduttivo.
Volgendo lo sguardo verso Sud, lo specchio d’acqua si allarga, con al centro una piccola isola alberata; qui trovano rifugio per la notte molte specie di uccelli, appollaiati sulle fronde degli alberi oppure a riposo a terra, sicuri grazie alla protezione fornita dalle acque.
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All’interno di questo primo locale, sono inoltre presenti alcuni cartelli didattici che illustrano al visitatore le diverse specie di uccelli che frequentano l’Oasi e le aree circostanti, compreso delle splendide illustrazioni realizzate da Fulco Pratesi, nelle quali l’autore ritrae il volatile mentre svolge attività tipiche della specie (volo, caccia, riproduzione, ect.), contribuendo ulteriormente non solo al riconoscimento, ma anche alla sua contestualizzazione nel territorio.
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Il piano interrato, purtroppo, causa errori di progettazione, è stato reso inagibile da infiltrazioni che hanno allagato l’intera superficie e solo recentemente la chiusura delle finestre, che avrebbero potuto consentire l’osservazione dell’avifauna “a livello d’acqua”, ha consentito di recuperare la superficie costruita.
Sempre partendo dall’ingresso all’Oasi e percorrendo il largo sentiero sulla destra, costeggiando prima la recinzione che delimita la zona protetta e poi un canale di distribuzione delle acque per le confinanti risaie, è possibile proseguire sino a costeggiare l'intero specchio d'acqua. La struttura fissa per l'osservazione - denominata ai tempi "tunnel" - ad oggi è stata quasi interamente smantellata; supestite è rimasta solo una piccola postazione (vi si può fotografare al massimo in due). La demolizione della struttura lascia il visitatore in campo aperto, pertanto è consigliabile evitare di proseguire sul sentiero e limitarsi ad osservare (e fotografare) dal fabbricato principale o quanto meno rimanere ai margini del bosco (a meno di non voler assistere ad una repentina fuga degli uccelli presenti, sopratutto dei germani reali, solitamente presenti in gran numero).
LA FAUNA
Dal punto di vista faunistico, l’Oasi Palude di Casalbeltrame offre buone possibilità per poter osservare e, con la giusta pazienza e cautela, fotografare una moltitudine di specie di uccelli. Sono presenti praticamente tutti gli ardeidi comunemente osservabili sul territorio italiano: Garzetta dal ciuffo (Egretta garzetta), Airone guardabuoi (Bubulcus ibis) e Nitticore (Nycticorax nycticorax) sono rappresentati in buon numero, così come l’Airone Bianco Maggiore (Casmerodius alba) e l’Airone Cenerino (Ardea cinerae), anche se quest’ultimo con un minor numero di esemplari, prediligendo alla Palude le confinanti risaie ed i canali per la distribuzione e deflusso delle acque irrigue (la loro presenza è comunque maggiormente riscontrabile nella zona ad acqua bassa sulla sinisra, volgendfo lo sguardo dall’osservatorio centrale verso sud).
Più occasionale, ma comunque poi non così rara, la presenza dell’Airone Rosso Maggiore (Ardea purpurea), della Spatola (Platelea leucorodia) e della Cicogna (Cicogna cicogna).
Non manca anche lo schivo e timido Tarabuso (Botaurus stellaris), anche se è decisamente più facile poterne ascoltare il caratteristico ed inconfondibile richiamo, piuttosto che osservarne qualche esemplare perfettamente mimetizzato nei canneti che crescono sulla rive.
Un uccello particolare ed adattatosi perfettamente al clima padano, è sicuramente l’Ibis sacro (Threskiornis aethiopicus): non è certamente una specie che ti aspetti di poter fotografare in questo luogo, ma la sua presenza, probabilmente causata da “evasioni” da allevamento privato o da altre pseudo-oasi (a buon intenditore... ndr), si è negli anni sempre più consolidata, tanto da far diventare questo volatile il “simbolo ufficioso” della stessa Oasi. Il numero degli Ibis sacri ormai supera abbondantemente il centinaio di esemplari, i quali trovano rifugio per la notte nell’Oasi ed in particolare sulle fronde degli alberi presenti sull’isola centrale, preferendo per la riproduzione, così come fanno le Garzette dal ciuffo ed i Guardabuoi, la vicina Garzaia di Biandrate.
Gli anatidi sono principalmente rappresentati dal Germano reale (Anas platyrhynchos), con un numero non sempre costante, ma comunque, anche in periodi sfavorevoli, costituito da diverse centinaia di esemplari, seguiti dalla meno numerosa Alzavola (Anas crecca).
Numerose sono anche le Gallinelle d’acqua (Gallinula chloropus), così come non è difficile poter osservare alcuni esemplari di Tuffetto (Tachybaptus ruficollis) e solo occasionalmente lo Svasso Maggiore (Podiceps cristatus).
I Cormorani (Phalacrocorax carbo) sono anch’essi presenti in buon numero e pure il Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus) non fa mancare la sua presenza durante il periodo riproduttivo, mentre nelle risaie e sulle strade sterrate di accesso all’oasi, è facile incontrare alcuni esemplari di Pavoncella (Vanellus vanellus).
Anche il Martin pescatore (Alcedo atthis) ha deciso di “metter su casa” all’interno dell’Oasi: non di rado è possibile osservarne i suoi veloci voli da un posatoio all’altro, intento nelle attività di pesca , oltre che poterne sentire l’acuto richiamo.
Oltre alle numerosissime specie di passeriformi, come ad esempio, solo per citarne alcuni, svariate specie di Cincia, il Fringuello (Fringilla coelebs), il Codibugnolo (Aegithalos caudatus), la Ballerina gialla (Motacilla cinerea) ed il minuto e simpatico Scricciolo (Troglodytes troglodytes), si possono facilmente osservare la Ghiandaia (Garrulus glandarius), la Gazza (Pica pica), il Colombaccio (Columba palumbus), il Picchio Rosso Maggiore (Dendrocopos major), il Picchio Verde (Picus viridis) e il Mignattino comune (Chlidonias niger).
Tra i rapaci, sicuramente la presenza più interessante è rappresentata dal Falco di palude (Circus aeruginosus), così come dal Gheppio (Falco tinnunculus).
All’interno della Riserva è presente una stazione di inanellamento, grazie alla quale è stato possibile riuscire a registrare ben 97 specie di uccelli, a dimostrazione dell’importanza di questo luogo dal punto di vista ornitologico.
Per poter eventualmente conoscere le attività organizzate in merito all’inanellamento, si consiglia di contattare direttamente la sede dell’Ente Parco Lame del Sesia ai recapito già indicati.
Inoltre, per gli amanti della fotografia e del digiscoping, PHOTOFARM organizza spesso workshop sul posto, sfruttando le possibilità fotografiche della location.
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Per quanto concerne i rettili è presente, anche con esemplari di discrete dimensioni, il Biacco (Hierophis viridiflavus) e la Biscia d’acqua o dal collare (Natrix natrix), la quale trova il suo sostentamento cacciando, oltre ai piccoli pesci presenti in Palude e nei canali attigui, schiera di Rane verdi (Pelophylax esculentus) e Rospi comuni (Bufo bufo), oltre agli immancabili lucertole e Ramarri (Lacerta viridis ).
Da segnalare la presenza anche di qualche Tartaruga d’acqua tropicale, arrivata in Oasi da “clandestina”, trovando il suo habitat ideale e raggiungendo anche dimensioni eccezionali.
Tra i mammiferi, si segnala la presenza della Volpe comune (Vulpes vulpes), del Silvilago (Sylvilagus floridanus), del Toporagno (Sorex araneus) e della Nutria (Myocastor coypus).
Per gli amanti della macrofotografia, non manca certo il lavoro, grazie alla grande varietà di insetti, ragni, libellule e zigotteri (damigelle).
LA FLORA
Come già descritto precedentemente, l’Oasi è caratterizzata da diversi habitat che, a volte in modo netto e marcato, altre volte sovrapponendosi tra loro, fanno dell’area un buon esempio di convivenza tra ambiente naturale ed area coltivata.
Al suo interno vi è una zona boschiva, in cui è possibile riconoscere la presenza di piante quali il Salice, il Pioppo e la Farnia.
L’intero specchio d’acqua è circondato da una fascia alberata formata da quelle che sono essenze arboree tipiche delle zone paludose, quali il Pioppo bianco, l’Ontano nero, l’Olmo, il Salice cinereo e la già menzionata Farnia.
Sulle rive crescono abbondanti la Tifa e la Cannuccia di palude, così come la Lisca maggiore, il Giunchi e la Salcerella.
Le risaie che circondano l’area della Palude consentono la crescita di altre piante spontanee – ed a volte infestanti della coltura a riso - quali il Giavone (Echinochloa crus-galli), il Cyperus difformis, il Schoenoplectus mucronatus e l’Alisma plantago acquatica.
Il bellissimo Iris pseudacorius con il suo caratteristico fiore giallo, mostra il meglio di sé durante il periodo di fioritura, in gruppi compatti che si affacciano sui canali irrigui, mentre la Lenticchia d’acqua (Lemna minor) ricopre abbondante la superficie nelle zona di acqua ferma.
COME ARRIVARCI
Situata fra i comuni di Casalbeltrame, Biandrate e Casalino (provincia di Novara), l’Oasi palude di Casalbeltrame è raggiungibile percorrendo l’autostrada A4 Milano-Torino - uscita Biandrate / Vicolungo e l’autostrada A26 Gravellona Toce - uscita Vercelli Est.
Giunti presso il Comune di Casalbeltrame o Biandrate, alcuni cartelli indicano come raggiungere la riserva.
IMMAGINI FUORI DALL'OASI
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