OASI WWF TORBIERE DI ALBATE - BASSONE

Scritto da Paolo Ravasi on . Postato in natural_parks

 

L’oasi WWF Torbiere di Albate – Bassone (oasi di protezione e Sito di Interesse Comunitario) è stata istituita nel 1976 in seguito a un accordo tra WWF e Regione Lombardia; interessa un'area di 90 ettari nei Comuni di Como, Casnate con Bernate, Senna Comasco.

L'area occupa una conca di origine morenica, all’interno della quale si trovano una zona umida, prati a sfalcio e boschi di latifoglie. A partire dalla fine dell’Ottocento, l’estrazione della torba ha dato origine a incavi che, una volta riempiti dall’acqua, hanno quindi formato agli attuali laghetti dell’oasi.

La zona umida occupa circa 24 ha, con specchi d'acqua più o meno grandi e con tutti i più classici ambienti caratteristici della palude: ampi canneti e parti di bosco allagato si alternano ai boschi di latifoglie, a cui seguono prati a foraggio e di prateria umida.

LAGO GRANDE.

E' il bacino principale dell'oasi, con forma regolare (rettangolare) con una lunghezza da est ad ovest di circa 200 mt. e una larghezza di circa 100 mt. Sul vertice nord/est sorge il capanno d'osservazione, una struttura in legno accessibile anche alle persone con difficoltà motorie grazie ad una passerella in legno. Dalle feritoie del capanno è possibile osservare quasi l'intero specchio d'acqua, risultando quindi ideale per poter scorgere gli eventuali ospiti dell'oasi, in particolar modo gli uccelli acquatici quali aironi, anatre, folaghe e svassi. La dimensione delle feritoie rende più che agevole sia l'osservazione che la pratica fotografica.

La sponda sud ed ovest del lago è quasi interamente occupata da un folto e rigoglioso canneto, alle cui spalle si erge il bosco di latifoglie, vera e propria “quinta” sull'abitato.

 

LAGO PICCOLO

Di dimensioni decisamente più ridotte, collocato ad ovest dell'oasi, è particolarmente interessante per la presenza di un esteso “tappeto” di ninfee, di sicuro richiamo per gallinelle d'acqua e folaghe, ma anche per aironi, nitticore, porcilioni e martin pescatore. E' qui presente il secondo capanno d'osservazione dell'oasi, costituito da una barriera in legno con feritoie, posizionata sul vertice sud/ovest dello specchio d'acqua (n.d.r. alla data del 23/08/2014 l'accesso alla zona risulta difficoltoso e anche la zona del capanno risulta allagata per l'esondazione della vicina roggia; mancano adeguate schermature sulle feritoie)

SENTIERO EST

Il sentiero che dai prati a nord conduce al “lago piccolo”, si sviluppa seguendo il percorso delle roggie prada e segrada (la prima sulla sinistra percorrendo il sentiero da nord a sud); costeggia oltre che i predetti corsi d'acqua, anche interessanti porzioni di bosco allagato, ove è sicuramente possibile fare interessanti incontri, come passeriformi ed altro.

SENTIERO SUD

Percorso l'intero "sentiero ovest" e giunti al "lago piccolo", si giunge in prossimità di quello che è il "sentiero sud": questo si sviluppa per l'intera lunghezza dell'oasi, costeggiandone tutto il confine sud. Attraversato un piccolo ponticello in legno che permette di oltrepassare la roggia Desio, il sentiero risulta essere abbastanz pianeggiante, con solo alcuni cambi di quota comunque per nulla significativi. Percorrendo il sentiero da est ad ovest, sulla sinistra è sempre presente un'avvallamento che, insieme al bosco, cela la vista di campi e alcune costruzioni presenti in prossimità dell'oasi. Sul lato destro invece è presente il bosco allagato, con zona più o meno aperte in cui si aprono piccoli specchi di acqua libera, ove è facilmente possibile osservare carpe ed altri pesci che vi hanno trovato rifugio. Pur costeggiando sempre il "lago grande", questo non è mai in vista, a causa della presenza di numerose piante ed arbusti. Il sentiero prosegue lineare per circa 1,0 Km (ad un terzo del percorso si incontra il "sentiero centrale" che riporta verso i prati a nord), incrociando anche alcuni percorsi più ampi, utilizzati in modo saltuario da mezzi agricoli, fino a svoltare decisamente verso nord (a destra); qui il percorso diventa meno evidente, sino a giungere ad un prato allagato: senza stivali, è impossibile proseguire oltre, visto la particolare conformazione del terreno.... non vi resta quindi che tornare indietro percorrendo a ritroso il sentiero.

 

SENTIERO CENTRALE

Percorrendo il "sentiero sud" da est ad ovest, dopo circa 150 mt sulla destra (direzione nord) si incrocia il "sentiero centrale", segnalato dalla presenza di un cartello VVF; si attraversa subito la roggia Desio, per inoltrarsi nel bosco allagato. All'inizio il percorso è agevole, ma poco dopo la vegetazione diventa subito più fitta, ostacolando il passaggio. Si oltrapassa quindi un piccolo ponte in legno e proseguendo sempre dritti, in direzione nord, si giunge nuovamente ai prati allegati che sono stati precedentemente percorsi per arrivare al "lago piccolo". Ovviamente anche in questo caso è possibile percorrere il sentiero in senso opposto (da nord a sud), senza quindi giungere sino al "lago piccolo" ed imboccare la prima parte de "sentiero sud".

 

LA FAUNA

Seppur non aggiornate, le informazioni rinvenute portano ad un censimento di oltre 200 specie di uccelli, di cui ben 65 nidificanti accertate. Nella zona umida è possibile trovare airone rosso, airone cenerino, cannareccione, cannaiola, cannaiola verdognola, migliarino di palude, nitticora, tarabusino, tuffetto, porciglione e svasso maggiore.

Tra i rapaci si registra la presenza di allocco, astore, civetta, falco pecchiaiolo, falco pellegrino, gheppio, nibbio bruno, poiana e sparviere.

Altre specie presenti sono picchio verde, picchio rosso maggiore, picchio rosso minore, saltimpalo, picchio muratore, rampichino, averla piccola.

Non mancano ovviamente specie di passo come forapaglie, balia nera, balia dal collare. Regolare sembra essere anche la presenza del pettazurro, così come diverse specie di luì.

Nell’oasi risultano essere presenti oltre venti specie di mammiferi. Tra i più rappresentativi si citano il coniglio selvatico, la lepre, la volpe, lo scoiattolo, il tasso ed il toporagno d'acqua.

Numerosi sono anche gli anfibi, con 7 specie (presente anche la rana di Lataste), non mancano ovviamente anche i rettili, come la biscia d'acqua (natrix natrix), il biacco e la testuggine palustre (particolarmente rara).

Tra gli insetti di particolare rilievo risulta essere l'abbondante presenza di libellule e damigelle, ma anche farfalle e coleotteri.

Negli specchi d'acqua e nelle rogge sono presenti un buon numero di pesci (ovviamente è in vigore il divieto assoluto di pesca).

COME RAGGIUNGERLA

In automobile: Autostrada A9 - uscire a Como Sud e proseguire per Como; arrivati in P.zza Camerlata seguire l’indicazione per Cantù; all’altezza del semaforo di entrata nella frazione di Albate si trova la segnaletica che porta all’Oasi.

Visite guidate sono possibili su prenotazione dal 1º settembre al 15 giugno. Per informazioni: WWF Lombardia, tel. 02/205691.

NOTE al 30/08/2014

Alla data di cui sopra, il percorso di accesso al capanno del lago grande risulta essere agevole; il capanno però necessiterebbe di una manutenzione, soprattutto per la totale mancanza di schermature (es. reti) sulle feritoie, non consnetendo quindi un adeguata osservazione delle specie animali presenti nell'oasi.

Il percorso di arrivo al capanno sul lago piccolo (sentiero est) risulta invece essere difficoltoso: la segnaletica non è presente o comunque risulta essere coperta dalla vegetazione, che a tratti ostacola anche il passaggio. Il capanno (in realtà un punto di osservazione), risulta allagato dall'esondazione della vicina roggia e anche in questo caso mancano adeguate schermature. 

Il sentiero centrale, oltre ad non essere segnalato da nord a sud (si rischia di non vederlo durante il passaggio verso il lago piccolo), risulta essere impraticabile per la presenza della folta vegetazione, oltre ad essere parzialmente allagato. La passerella in legno non resisterà ancora per molti inverni...

CONCLUSIONI

La mancanza di fondi (male cronico di buona parte delle oasi italiane) e la minor presenza di volontari hanno compromesso l'accessibilità al luogo, che resta comunque una bella ed interessante oasi. Occorre per altro fare alcune considerazioni in merito alla terminologia "oasi": dal punto di vista formativo e divulgativo, attualmente il sito presenta innegabili problemi, mancando di manutenzione e di adeguata segnaletica (resistono solo le due bacheche presenti in prossimità dei capanni) che ne compromettono la fruibilità da parte dei visitatori. Il discorso cambia se invece si ragiona in base all'attrattiva che lo stesso sito può avere nei confronti di quelli che sono "gli ospiti", ovvero la fauna locale. Percorrendo i sentieri non mancano le possibilità d'incontro con i piccoli uccelli canori e con picchi e ghiandaie, così come è certa la presenza di aironi cenerini e martin pescatore (avvistati personalmente 6 esemplari di ardea c. e un esemplare di alcedo a. in data 30/08/2014). Stesso dicasi per tuffetto, gallinella d'acqua e germano reale (avvistati sempre in pari data). 

Dal punto di vista fotografico, non è certamente una location facile o comunque "generosa": le occasioni non sono molte e vanno sfruttate al massimo, considerando anche che lo stato dei capanni (al 30/08/2014) non aiuta il fotografo presente in oasi ad avere esemplari vicini o comunque a portata di ottica (occorre avere almeno un 400mm... meglio oltre). I sentieri offrono ancor meno possibilità fotografiche, a patto di non avere un capanno mobile (per la posa del quale è comunque opportuno sentire la direzione dell'oasi per il permesso).

Per gli appassionati di macrofotografia, i prati ed il sottobosco possono regalare interessanti opportunità.