IN UN PAESE BRUCIATO DAL SOLE
Collana "TEA AVVENTURE" – TEA
pp. 366, € 9,00
Dopo la strepitosa "passeggiata nei boschi degli Appalachi", Bill Bryson è partito per l'Australia: l'isola più estesa del mondo e che è anche un continente, l'unico continente che è anche una nazione, l'unica nazione che è nata come una prigione. Armato di tanto tempo, del suo immancabile diario di viaggio e di unesauribile ironia e curiosità, Bryson ha attraversato in treno l'interno desertico,
ha guidato nelle città e lungo le strade costiere, ha camminato e navigato, e si è fermato a parlare più o meno con tutti quelli che ha incontrato. Ayers Rock e la Grande barriere corallina, il bush e Canberra, gli aborigeni, i vecchi hippy e i surfisti in cerca della grande onda... il "catalogo australiano", insomma, è completo, e non poche saranno anche le sorprese. Tutto raccontato con la partecipazione emotiva, l'allegria stilistica e lo straordinario umorismo che hanno fatto di Bryson lo scrittore di viaggi più letto al mondo.
L'AUTORE
BILL BRYSON (Des Moines, 8 dicembre 1951) è un giornalista e scrittore statunitense.
Nasce nel 1951 nella città di Des Moines, Iowa. Inizia gli studi presso la Drake University, ma li abbandona nel 1972 quando decide di girare per quattro mesi per l'Europa. Ritorna in Europa l'anno successivo, con il suo compagno di scuola Stephen Katz. Alcuni episodi di questo secondo viaggio vengono rispolverati in Neither Here Nor There: Travels in Europe (pubblicato in Italia col titolo "Una città o l'altra"), che documenta un viaggio simile intrapreso da Bryson vent'anni dopo.
Visita per la prima volta il Regno Unito nel 1973, decidendo di stabilirvisi quando ottiene un lavoro in un ospedale psichiatrico a Virginia Water. Qui conosce l'infermiera inglese Cynthia, che ne diverrà la moglie.
Nel 1975 la coppia ritorna negli Stati Uniti, dove Bryson termina gli studi. Nel 1977 si trasferisce nuovamente nel Regno Unito, dove rimane fino al 1995. Durante la sua permanenza nel Regno Unito, Bryson lavora come giornalista, prima per "The Times" e più tardi per "The Independent". Nel 1987 lascia il giornalismo e inizia la carriera di scrittore.
Conosciuto come autore di divertenti libri di viaggio, contraddistinti da una grande autoironia e da una pressoché infinita serie di aneddoti che vanno di pari passo col racconto. Uomo di grande cultura, parallelamente ai suoi racconti di viaggio, ha anche pubblicato tre libri sul linguaggio e uno di scienza.
...ANTEPRIMA:
Una delle peculiarità più amabili degli australiani è che adorano costruire cose grandi con la forma di altre cose. Dategli una balla di rete metallica, un pò di fibra di vetro e un paio di barattoli di vernice e vi realizzeranno, per dire, un gigantesco ananas o una fragolona o, come in questo caso, un'aragostona. Poi ci mettono dentro un caffè e un negozietto do souvenir, tirano su un grande cartello ai bordi della strada (a beneficio di quelle persone che per ragioni di miopia evidentemente non riescono a vedere un pezzo di frutta alto quindici metri che si erge ai margini di una strada altrimenti vuota), poi si siedono in attesa che arrivino i soldi.
L'Australia è in gran parte vuota e lontana, tanto lontana. La sua popolazione non è numerosa e , di conseguenza, il suo ruolo nel mondo è periferico. Non ha colpi di stato, non esaurisce le riserve ittiche con una pesca dissennata, non finanzia despoti impresentabili, non produce cocaina in quantità imbarazzanti, non usa la propria influenza in maniera arrogante e inappropriata. E' un paese stabile, pacifico e buono. Non ha bisogno di essere tenuta sotto osservazione, e così non lo facciamo. Ma voglio dirvi questo: a perderci siamo solo noi.
Vedete, l'Australia è un posto interessante. Ed è dall'inizio del libro che non faccio che ripeterlo.