RISERVA DI TORRILE E TRECASALI
CENNI STORICI
Nel 1986, grazie alla concessione dei primi 8 ettari di terreno in comodato d'uso da parte del vicino stabilimento Eridiana di San Quirico alla LIPU e il successivo rilascio della concessione edilizia, nasce uno dei primi progetti italiani di creazione di una zona umida completamente artificiale.
L'attiva partecipazione di alcuni appassionati ornitologi parmensi, unito al finanziamento ricavato dalla concessione estrattiva dell'argilla presente in sito, condotta da parte della fornace del Gruppo Sereni, permettono di prelevare ben 85'000 mc di terreno, movimentandone altri 15'000 mc al fine di creare isole, argini e batimetrie diversificate.
A seguito delle successive piantumazioni di vegetazione palustre e boschiva, nasce quindi quella che ad oggi è senz'altro una della oasi naturalistiche più famose del nord-italia: con una cerimonia presenziata dall'allora Ministro dell'Ambiente, nel 1986 viene inaugurata l'Oasi di Torrile, con la liberazione di un airone rosso e di una spatola, ospiti temporanei di alcuni centri di recupero dell'associazione.
Negli anni a seguire, grazie ad altre concessioni da parte della predetta Eridiana ed all'acquisto da parte della LIPU di altri terreni attigui, viene a definirsi quello che attualmente è il nucleo centrale dell'oasi.
Nel 1997 la Provincia di Parma istituisce quindi un'oasi faunistica di ben 282 ettari; successivamente l'oasi viene dotata di un ampio parcheggio, di un centro visite, di aule didattiche per le scolaresche ed i visitatori, oltre che al perfezionamento delle pavimentazioni dei percorsi per le visite, questi fruibili anche da persone con difficoltà motorie.
Viene infine creata una IBA (International Bird Area) e una ZPS (Zona di Protezione Speciale) inserita nell'elenco della Rete Natura 2000, e nel lugio 2010 viene istituita la riserva regionale.
Nel 2010 l'Oasi di Torrile diviene quella che attualmente è la "Riserva naturale di Torrile e Trecasali", includendo anche i fontanili di Viarolo.
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LA RISERVA OGGI
Caratterizzata dalla costante presenza di numerose specie di volatili per tutto l'anno, la Riserva di Torrile si sviluppa su di una superficie complessiva di 110 ettari, diversificati tra zone umide e boschive.
La porzione più settentrionale della riserva è costituita da terreni coltivati, i prossimità dei quali, grazie ad alcuni fondi europei, nel'anno 2000 sono stati realizzati alcuni invasi al fine di agevolare la presenza e la riproduzione di alcune specie di volatili e fauna minore.
Proseguendo verso est, si incontra l'antica Corte Vescovado, per secoli sede di un'ampia tenuta terriera di proprietà del vescovile parmense. Attualmente il nucleo, di proprietà privata, non è visitabile.
L'area golenale compresa tra gli argini del canale Lorno è occupata da un bosco di salice bianco, pioppo bianco, pioppo nero, farnia ed olmo comune.
A sud - ovest, vengono invece a trovarsi i principali specchi d'acqua della riserva, in cui le isole galleggianti realizzate con diverse soluzioni costruttive e periodicamente rinnovate, permettono la nidificazioni di specie quali il cavaliere d'Italia. Tra i due specchi d'acqua si trova il centro visite, con sale didattiche e una piccola zona ristoro.
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Percorrendo una passerella in legno che attraversa la prima piccola zona umida, caratterizzata dalla presenza di un canneto, si accede ai percorsi pedonali che conducono ai numerosi capanni d'osservazione.
I percorsi, tutti ben riparati dalla presenza di un'abbondante e folta vegetazione, permettono ai visitatori di spostarsi all'interno della riserva senza arrecare disturbo alle specie presenti, anche durante il delicato periodo riproduttivo, purchè vengano rispettati i basilari atteggiamenti comportamentali, per altro ben chiariti dalla presenza di numerosi cartelli.
L'intricato bosco allagato di salici e pioppi costituisce il perfetto habitat per la nidificazione di numerose specie di ardeidi, come l'airone cenerino, la garzetta, la nitticora e la sgarza, senza dimenticare lo splendido airone rosso.
Lo specchio d'acqua più a sud è infine caratterizzato dalla presenza di un tappeto di foglie di nannufero, sul quale è possibile osservare facilmente sgarze ciuffetto, gallinelle d'acqua e folaghe; all'estremo sud della zona umida, con il diminuire della profondità delle acque, si formano infine numerose isole naturali dove trovano rifugio ed alimento limicoli ed altre specie d'uccelli, tra cui si segnalano le chiassose e litigiose pavoncelle.
I capanni che si affacciano sulla zona umida, costituiscono eccellenti punti d'osservazione, spesso di due piani: quello più alto indicato per i birdwatcher e quello più basso, quasi a livello dell'acqua, semplicemente perfetto per la fotografia naturalistica, con possibilità di realizzare splendide immagini.
A tal proposito, pur non mancando soggetti decisamente intraprendenti che giungono addirittura appena sotto le feritoie d'osservazione, le ottiche ideali restano quelle “medio-lunghe”, in cui il 300mm è il minimo indicato (meglio se duplicato).
La dotazione del treppiede non è indispensabile, ma resta vivamente consigliato, in quanto evitare di appoggiare l'ottica ai bordi delle feritoie esclude il rischio di arrecare disturbo ai volatili, oltre che stancare meno il fotografo stesso.
LA FAUNA
La Riserva di Torrile è certamente un vero e proprio paradiso per gli appassionati del birdwatching: sino ad oggi sono state osservate oltre 290 specie di volatili, alcune delle quali rare.
Qui si riproduce il cavaliere d'Italia, così come la sterna comune.
Non manca la nidificazione anche della pavoncella e del corriere piccolo, così come molte numerose specie di anatidi, dal più comune germano reale, marzaiola e alzavola, sino ai più rari mestolone, canapiglia, moriglione e volpoca.
Sempre tra gli anatidi, specie nel periodo invernale e migratorio, si osservano, oltre a quelli sopra citati, anche numerosi esemplari di morette, codoni e fischioni.
I limicoli sono numerosissimi (anche 2-3000 individui al giorno), tra cui si segnalano pivieri, combattenti, pittime, piovanelli, piro-piro e chiurli.
Nella garzaia si riproducono ormai stabilmente airone cenerino, airone bianco maggiore, garzetta, nitticora e sgarza ciuffetto; più raro, ma presente anche il grande airone rosso.
Gli altri “acquatici” presenti sono il tuffetto, la folaga e la gallinella d'acqua. In prossimità dei canneti è possibile udire – e con un po' di pazienza e fortuna, anche osservare – i richiami del porciglione, dell'usignolo di fiume e del cannareccione.
Numerosa e folta è anche la presenza dei rapaci: per i “notturni” si segnala il barbagianni, la civetta ed il gufo comune (più rara la presenza di assiolo e allocco)., mentre tra i “diurni” fanno la loto comparsa il falco cuculo, il pellegrino, il grillaio, il gheppio ed il falco di palude.
Seppur occasionali, si sono registrati anche avvistamenti rari e decisamente emozionanti, come l'aquila anatraia maggiore, l'aquila di mare, il falco pescatore e la cicogna nera.
I volatili sono certamente i maggiori frequentatori della riserva, ma anche la presenza dei mammiferi è di tutto rispetto; non manca infatti lo scoiattolo, la faina, il tasso e l'istrice, così come la puzzola. Si registra anche la presenza della volpe, del capriolo e della puzzola.
Di particolare rilievo, visto ormai la sua rarità, è la presenza del toporagno acquatico di Miller: un piccolo mammifero specializzato nella caccia sul fondo degli specchi d'acqua di piccoli invertebrati.
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Tra gli anfibi, occorre certamente segnalare la presenza della rana di Lessona; così come il rospo smeraldino, la il tritone punteggiato e la raganella italica.
I rettili sono invece rappresentati dall'immancabile – per le zone umide – natrice dal collare e dalla natrice tassellata.
La fauna ittica, infine, è quella tipica delle acque ferme di pianura, con carpe – anche di notevoli dimensioni – tinche, scardole, triotti ed alborelle; tra i predatori, è presente il luccio.
Per gli appassionati entomologi, la presenza di numerosi insetti fanno della riserva un sicuro punto d'interesse, con la presenza di oltre trenta specie di libellule.
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LA FLORA
Per quanto concerne la vegetazione, i differenti ambienti che si possono visitare all'interno della riserva garantiscono la presenza di un numero incredibile di specie arboree ed arbustive, così come di piante acquatiche e tipicamente palustri.
Gli specchi d'acqua ospitano tappeti di nannufero (Nuphar luteum), di ninfea bianca e – nelle minori profondità – il quadrifoglio d'acqua (Marsilea quadrifolia). Sulle sponde si incontra la tifa, la canna di palude, il calamo aromatico (Acorus calamus), la coda di cavallo acquatica (Hippuris vulgaris), l'ibisco di palude ( Hibiscus palustris) e il giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus).
Tra gli alberi ad alto fusto, sono presenti tipiche specie ripariali come l'ontano nero, il salice bianco, il pioppo nero, il pioppo bianco, la farnia ed il carpino bianco. I primi impianti, formati dalla sopra elencate essenze arboree, attualmente si sono ben sviluppati ed ora è possibile osservare anche la presenza di olmo minore, sambuco, biancospino, nocciolo, ligustro, prugnolo e acero campestre.
COME ARRIVARCI
Dall'uscita dell'Autostrada A1 Parma, si percorre per un tratto la SP 343R Asolana in direzione Colorno. All'altezza di San Polo, si svolta a sinistra per Torrile. Giunti all'abitato, si prosegue in direzione Trecasali e superati due piccoli ponti, si incontra sulla sinistra l'ingresso principale alla riserva, segnalata da un ampio cartello e dalla presenza del parcheggio.
Lasciata l'auto in sosta, si accede a piedi all'oasi, superando un piccolo cancello e percorrendo il sentiero sino a raggiungere la struttura principale (il centro visite), in cui è possibile anche consultare cartelli esplicativi sui vari percorsi e sulle specie presenti.
COSTI ED ORARI
Il costo per l'accesso è di € 5,00 (accesso libero per i soci LIPU).
La riserva è aperta giovedì, sabato e domenica dalle ore 9:00 alle ore 18:00. In alcune occasioni l'apertura può essere anticipata alle ore 7:00; a tal proposito, si suggerisce di consultare la pagina Facebook dell'Oasi di Torrile oppure telefonare al n. 0521-810606. Questa invece è la pagina del BLOG della riserva.
Sede legale presso la Provincia di Parma - Servizio Ambiente e Parchi - piazzale della Pace, 1 / 43121 Parma PR - tel. 0521/931730
LINKS UTILI
www.parchi.parma.it
www.lipu.it
BIBLIOGRAFIA
- Regione Emilia Romagna / Parchi e Riserve / Riserva Naturale Torrile e Trecasali / Fondazione Villa Ghigi / opuscolo30