
Molti amici mi chiedono cosa mi spinga a rimanere per ore in un capanno, in condizioni spesso proibitive o comunque scomode; molti altri invece sanno bene quale sia il motivo che ti spinge a far diventare quei "2 metri cubi scarsi" il proprio piccolo mondo privato dal quale poterne osservare un altro, appena fuori, in tutta la sua bellezza.
Difficilmente i primi potranno capire sino in fondo le motivazioni che mi spingono a farlo. Potrei spiegargli che in quei momenti ho l'opportunità di poter osservare con i miei occhi un mondo diverso da quello che nel quotidiano siamo abituati a guardare, oppure che lo spettacolo della natura se vissuto in prima persona è decisamente diverso da quello che si può godere da uno schermo televisivo (seppur utile anch'esso), in quanto privo di una caratteristica fondamentale, oltre a luce e suoni... gli odori. Ancora potrei spiegargli che in fondo il caldo o il freddo di questi giorni non sono altro che una parte fondamentale di tutta quell'esperienza, senza non sarebbe la stessa cosa, senza non sarebbe vissuta (il divano di casa è un'altra cosa). In verità la cosa più bella è che in quei momenti, se rimani solo in quei "2 metri cubi scarsi", impari prima di tutto a conoscere te stesso.